Filosofia

Il paradigma entro cui lavoro è quello della complessità, che vede l’essere umano immerso in un sistema di connessioni da cui è impossibile separarlo: egli trova le sue soluzioni di vita in una tensione continua tra stimoli interni ed esterni. Nella stanza di terapia, incontrare l’altro significa “essere tenuti svegli da un enigma” (Husserl), col quale avviare un autentico processo di esplorazione, quasi come fosse una danza: ci poniamo domande, anziché fornire risposte, sosteniamo gli imprevisti, le crisi e, perché no, le contraddizioni all’interno del divenire della vita. Grazie alla reciprocità della relazione terapeutica si generano nuovi significati e si mettono tra parentesi i modi abituali di vivere. Il finale è aperto e le possibilità di appropriarsi di sé sono molteplici, per lasciare spazio alla libertà di pensiero e alla creatività.